Diritto e Procedura Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 2469 - pubb. 10/11/2010

Costituzione dell'opponente e obiter dictum non funzionale alla ratio decidendi

Tribunale Belluno, 30 Ottobre 2010. Est. Giacomelli.


Opposizione a decreto ingiuntivo – Costituzione dell’opponente – Dimezzamento automatico dei termini – Sezioni Unite 19246/2010 – Mero obiter dicutm non qualificabile come principio di diritto vincolante per il giudice di merito – Non applicazione – Sussiste.



Deve ritenersi che l’ulteriore “puntualizzazione” svolta dalle Sezioni Unite nella sentenza 19246/2010 rappresenti un mero obiter dictum che, sebbene ampiamente motivato, costituisce un’affermazione eccedente la necessità logico-giuridica della decisione ed è quindi privo dell’efficacia di precedente (ancorché soltanto persuasivo, come avviene negli ordinamenti di civil law), in quanto non funzionale alla ratio decidendi, intesa come regola di diritto strettamente connessa alla fattispecie concreta, che costituisce il fondamento logico-giuridico necessario per risolvere la controversia. Tale obiter – qualificato dalla dottrina come ratio decidendi non necessaria – può infatti essere espunto dalla motivazione, senza privarla della regola su cui essa si fonda, perché afferma un principio, estraneo al percorso argomentativo, il cui ambito di applicazione è più ampio di quello  della norma che attiene ai fatti rilevanti del caso (ove era stato effettivamente assegnato un termine di comparizione inferiore a quello ordinario) e configura soltanto l’anticipazione di una possibile (futura) soluzione di un caso ipotetico (in cui sia assegnato un termine di comparizione non inferiore a quello ordinario) diverso da quello in esame. (Redazione IL CASO.it) (riproduzione riservata)


Massimario, art. 645 c.p.c.


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