Diritto Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 14744 - pubb. 01/07/2010

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Tribunale Roma, 08 Gennaio 2014. .


Collegio sindacale - Cause di ineleggibilità e di decadenza - Coniuge - Applicazione a rapporti familiari di fatto - Convivenza more uxorio con l'amministratore - Interpretazione estensiva - Ammissibilità - Interpretazione costituzionalmente orientata



Deve ritenersi possibile una interpretazione estensiva dell'articolo 2399 c.c. che consenta l'applicazione di essa anche a rapporti familiari di fatto e, in particolare, a eventuali rapporti di convivenza more uxorio di uno dei sindaci con uno degli amministratori della società e ciò sulla base della considerazione che una tale convivenza costituisca comunque un "attentato" all'indipendenza del sindaco ben più grave rispetto, ad esempio, al rapporto di affinità che, invece, è ostativo all'assunzione della carica anche quando sia soltanto di quarto grado. Infatti, ritenere che, menzionando espressamente il rapporto di coniugio, il legislatore abbia inteso riferirsi anche a rapporti di convivenza more uxorio, non implica una applicazione analogica della norma di cui all'art. 2399 c.c. a fattispecie non previste, ma, più semplicemente, implica individuare quanto è già contenuto nella norma in coerenza con l'identità di ratio rispetto a quanto espressamente previsto (cfr., in particolare Cassazione civile sez. I, 1 settembre 1999, n. 9205): e tanto più ciò sembra ammissibile quando mediante l'interpretazione estensiva, è possibile dare una lettura costituzionalmente orientata della norma stessa, che, altrimenti, sembrerebbe porre una discriminazione "irragionevole" e per questo in contrasto con il principio costituzionale di uguaglianza. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)