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Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 14354 - pubb. 01/07/2010.

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Cassazione civile, sez. I, 06 Febbraio 2015. .

Fallimento - Azione revocatoria ordinaria promossa dal curatore - Requisiti soggettivi - Scientia damni - Consapevolezza da parte del terzo convenuto in revocatoria


Il curatore fallimentare che promuova l'azione revocatoria ordinaria, per dimostrare la sussistenza dell'eventus damni ha l'onere di provare tre circostanze: a) la consistenza dei crediti vantati dai creditori ammessi al passivo nei confronti del fallito; b) la preesistenza delle ragioni creditorie rispetto al compimento dell'atto pregiudizievole; c) il mutamento qualitativo o quantitativo del patrimonio del debitore per effetto di tale atto. Solo se dalla valutazione complessiva e rigorosa di tutti e tre questi elementi emerga che per effetto dell'atto pregiudizievole sia divenuta oggettivamente più difficoltosa l'esazione del credito, in misura che ecceda la normale e fisiologica esposizione di un imprenditore verso i propri creditori, potrà ritenersi dimostrata la sussistenza dell'eventus damni (da ult. Cass. 26331/2008). Conseguentemente il requisito soggettivo della scientia damni consiste nella consapevolezza di tali elementi da parte del terzo convenuto in revocatoria. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)