Diritto Civile


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 10633 - pubb. 01/07/2010

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Tribunale Torre Annunziata, 07 Gennaio 2014. .


Contratto di appalto – Richiesta di risarcimento danni – Compatibilità con la risoluzione – Sussiste – Rigetto della domanda di risoluzione – Conseguenze – Reiezione di quella di risarcimento – Non sussiste



Il risarcimento del danno causato da vizi dell’opera appaltata, che abitualmente si concretizza nel rimborso, in favore del committente, delle spese che questi ha dovuto affrontare per fare fronte, tramite l'intervento di soggetti terzi, alle opere di ripristino occorrenti per rimediare all'inadempimento dell'appaltatore ai suoi obblighi contrattuali, rappresenta uno strumento rimediale non solo alternativo, quanto anche in possesso di piena autonomia rispetto alle diverse forme di tutela, quali la riduzione del prezzo e la risoluzione del contratto, che l'art. 1668 c.c. mette a disposizione del committente; pertanto, nel caso di contestuale proposizione delle due diverse domande, la reiezione di quest’ultima non determina il venire meno del presupposto per l'accoglimento di quella risarcitoria in quanto la stessa, fondandosi su presupposti diversi - quali un inadempimento del debitore che, pur se non tale da giustificare la risoluzione del contratto, abbia comunque provocato un danno – va esaminata dal giudice in modo autonomo rispetto a quella di risoluzione. (Gianluca Cascella) (riproduzione riservata)