Diritto Societario e Registro Imprese


Il Caso.it, Sez. Giurisprudenza, 13370 - pubb. 17/09/2015

La disciplina sulla postergazione del credito dei soci è applicabile anche alle società per azioni connotate da base azionaria ristretta

Tribunale Milano, 28 Luglio 2015. Pres., est. Elena Riva Crugnola.


Sezioni specializzate in materia di impresa - Ripartizione delle funzioni tra sezioni specializzate e sezioni ordinarie del medesimo tribunale - Questione di competenza - Esclusione

Postergazione - Disciplina di cui all'articolo 2467 c.c. dettata per le società a responsabilità limitata - Applicazione alle società per azioni - Ammissibilità - Presupposti



La ripartizione delle funzioni tra le sezioni specializzate e le sezioni ordinarie del medesimo tribunale non implica l'insorgenza di una questione di competenza, attenendo piuttosto alla distribuzione degli affari giurisdizionali all'interno dello stesso ufficio; ne consegue che una sezione ordinaria del tribunale non è incompetente a trattare una causa che, secondo l'art. 134 del codice della proprietà industriale (d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30), andrebbe assegnata alla sezione specializzata dello stesso tribunale istituita ai sensi del d.lgs. 27 giugno 2003, n. 168 (così Cass. n.21668/2013; Cass. n.24656/2011), regola, questa, ribadita anche con riferimento ai rapporti tra sezioni ordinarie e sezioni specializzate in materia di impresa del medesimo tribunale (Cass. n.11448/2014 nonchè, in motivazione, Cass. n. 9139/2015). (Franco Benassi) (riproduzione riservata)

La disciplina di cui all'art. 2467 c.c., oltre a soddisfare esigenze di tutela dei creditori che possono in concreto ricorrere non solo nell'ambito di società a responsabilità limitata ma anche nell'ambito di società per azioni c.d. chiuse (come posto in luce da Cass. n. 14056/2015), non è di per sé una disciplina singolare o isolata nel complessivo disegno del diritto societario, ma appare invece del tutto coerente con le linee fondanti di tale disegno, prevedenti, per lo svolgimento di attività di impresa in forma societaria, l'immissione da parte dei soci di capitale di rischio e il rinnovo di tale immissione nel caso di perdita del capitale originario, sicché, in tale contesto di norme (relativo in particolare alla disciplina dei conferimenti e agli obblighi di ricapitalizzazione), la valenza anti-elusiva della postergazione dei finanziamenti dei soci ex art. 2467 c.c. appare espressione di un principio generale, volto ad evitare uno spostamento del rischio di impresa sui creditori; si tratta, quindi, di un principio generale esplicitato dal legislatore solo per le società a responsabilità limitata, quali società tendenzialmente e ontologicamente più esposte al rischio di sottocapitalizzazione in danno dei creditori, ma non per questo inapplicabile anche a società costituite in forma di società per azioni, laddove le stesse presentino, in concreto, situazioni organizzative che riecheggino quelle tipiche delle prime e, in particolare siano connotate da una base azionaria familiare o comunque ristretta; dalla coincidenza tra le figure dei soci e quelle degli amministratori; dalla connessa possibilità per il socio di apprezzare compiutamente (analogamente al socio di S.r.l. tipicamente dotato di poteri di controllo ex art. 2476, comma 2, c.c.) la situazione di adeguata capitalizzazione della società. Questa conclusione è del resto avvalorata dalla disciplina di cui all'art. 2497-quinquies c.c. in tema di postergazione dei finanziamenti infra-gruppo, la quale prescinde dal dato formale della forma societaria per collegare la postergazione ad altra situazione ove il socio finanziatore, quale esercente attività di direzione e coordinamento rispetto alla società finanziata, è "tipicamente" in grado di valutare compiutamente la situazione di capitalizzazione della società. (Franco Benassi) (riproduzione riservata)


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